“Bando Futura. La Puglia per la parità”
«Tracce del nostro cammino.
Le donne del Gargano si raccontano»
Incontri all’aperto nella “città Gargano”

Descrizione del progetto
L’idea progettuale di incontri all’aperto nella ‘città Gargano’, attraversando le varie piazze dei suoi comuni, intende utilizzare i racconti, le storie di vita, la pittura, la poesia e la drammatizzazione, per agevolare, insieme alla libertà femminile e all’equità, l’evoluzione del pensiero della società in direzione dell’inclusione, utilizzando la cultura e la creatività delle donne. Idea che, d’altro canto, è in sintonia con la Direzione Cultura dell’Unione Europea interessata alle strategie, alle ricerche e ai programmi, volti a evidenziare le differenze che colpiscono le donne «nei settori culturali e creativi», nonché gli «squilibri nelle retribuzioni, nel recruiting, nella leadership, nella rappresentanza e nell’autorappresentazione», e con l’Unesco, che intende «applicare una prospettiva di genere» al patrimonio culturale per la trasmissione e reinterpretazione del quale è necessaria la partecipazione delle donne (Cfr. Futura. La Puglia per la parità Brief creativo sintetico).
Se piangi sei una femminuccia, se giochi con una pistola sei un maschiaccio, se guidi male sei una donna, se partorisci in ospedale non sei buona neanche a mettere al mondo un figlio: questi e tanti altri stereotipi hanno per lungo tempo condizionato la vita della donna, ragione per cui, «Quando nasceva un maschio, si buttava l’acqua nei marciapiedi perché scorresse a fiumi, quando nasceva una femmina, si gettava acqua sul fuoco perché la fiamma si spegnesse», come si legge nell’introduzione a «Tracce del nostro cammino. Le donne del Gargano si raccontano», un libro dedicato «Alle donne che utilizzano la cultura e la creatività per agevolare la decostruzione degli stereotipi di genere, per contrastare la misoginia e la cultura patriarcale, per fare cessare l’iniquità sociale».
Libro che è al centro dell’idea progettuale, il quale sarà oggetto di presentazione durante quest’estate 2022 nelle piazze dei comuni del Gargano con il proposito di scuotere le coscienze dall’indifferenza e dalle certezze, di svelare le contraddizioni, i pregiudizi, i timori e l’ignoranza, di costringere a dolorose ammissioni, di insegnare ad aprire la mente e a pensare oltre le frasi fatte e i luoghi comuni. Un libro in cui, come scrive Anna Maria Cotugno in Prefazione, «miriadi di figure femminili, disegnate con una tale intensità di tratto che quasi rimbalzano fuori dalle pagine e prendono vita, conducono i lettori dentro un’unica grande storia, che tutte le contiene: la storia dell’emancipazione della donna garganica, ma non solo garganica».
Il divario esistente tra uomini e donne, che condiziona la vita quotidiana, la salute, l’educazione, il lavoro, l’accesso alle attività economiche e ai posti di comando, attraversa dunque anche il Gargano, un territorio meraviglioso rimasto per lungo tempo isolato, a tutt’oggi permeato da una cultura sostanzialmente patriarcale, il cui codice segnato da pregiudizi di genere spesso irragionevoli e persino ingiusti, continua a influenzare i comportamenti, come conferma «Tracce del nostro cammino…» ‘figlio’ del Covid-19, allorché una cinquantina di donne del Gargano di età compresa tra i 16 e 90 anni hanno avvertito il bisogno di ‘allearsi’ e raccontare la propria e altrui condizione, le emozioni, le percezioni, nel linguaggio e nella tipologia testuale più consona con le proprie inclinazioni (la storia di vita, il racconto, la poesia, l’arte figurativa, le scene di vita quotidiana, la fotografia).
Un libro che dà voce a donne diverse, per status, ruoli, contesto storico-sociale, considerazione e percezione di sé, difficoltà, aspettative, sogni. Un libro che invita a interrogarsi: «Abbiamo adeguata conoscenza di noi stessi e delle nostre radici? Siamo consapevoli del fatto che la donna in famiglia, sul posto di lavoro, nella società è importante al pari dell’uomo? Ci sono nel Gargano aiuti, spazi e figure, che possano consentire alla donna un percorso di crescita dignitosa?».
Un libro di testimonianze che potranno giovare sia alle nuove generazioni, per metterle a parte delle proprie radici e avviare il difficile processo di decostruzione degli stereotipi trasmessi attraverso l’educazione impartita nei ‘mondi di vita’, a partire dalla famiglia, sia alle donne e agli uomini maturi, che potranno avere modo di confrontarsi con le storie narrate e riflettere sui luoghi comuni accolti acriticamente, sia alle istituzioni e alla società più estesa, per trarne spunti e attivare strategie orientate a realizzare la parità di genere, l’inclusione, l’equità.
Un libro che, sebbene veda protagoniste le donne, è destinato anche agli uomini, dato che le vite delle une e degli altri s’intrecciano influenzandosi reciprocamente, e che viene proposto anche come strumento conoscitivo, di confronto e di verifica, volto ad accertare se nei paesi del Gargano c’è stata reale emancipazione, un documento di rilevanza culturale-storico-sociale.
Tematica
I temi riguardano le difficoltà di conciliare i ruoli di mamma, moglie, donna lavoratrice, donna impegnata in politica o che voglia coltivare qualche altro interesse nel tempo libero, i sensi di colpa che nascono da modelli educativi radicati sul pregiudizio, perché se non è ammissibile ‘una donna con i pantaloni’, non lo è neanche un ‘maschio con la gonnella’, la violenza in casa e sul posto di lavoro subita dalle donne con rassegnazione, perché che il marito picchi duramente la moglie sembra essere nell’ordine delle cose, com’è naturale che il padrone sfrutti l’operaia, come si evince dalla storia di vita di Giovanna narrata in «Tracce del nostro cammino…» quando commenta: «Lu patrone jè ccome lu marite, ‘Marite e bbotte à sta sotte’». C’è inoltre il tema delle separazioni oggi troppo facili secondo nonna Giovanna, per la quale: «Oje li fèmmene fanne sùbbete li rrobbe a duje mendune», che mettono in crisi l’istituto della famiglia e creano disagio nei figli, come narra un’adolescente. Altri motivi della tematica sono le disparità nelle retribuzioni, nel reclutamento, nella leadership, nella rappresentanza, la carenza di ‘aiuti’ da parte delle istituzioni, la mancanza di libertà sostanziale delle donne, la crisi dei valori.
I motivi che attraversano la tematica riguardano pertanto le disuguaglianze di genere, gli squilibri che penalizzano le donne nei settori produttivo, culturale e creativo a causa della sopravvivenza di modelli educativi di matrice greco-cristiana – Eva e Pandora insegnano. Pregiudizi che hanno per lungo tempo relegato la donna al ruolo di ‘regina della casa’ e/o ‘angelo del focolare’, per la sostanziale persistenza del codice patriarcale che attribuisce alla donna sensibilità, capacità di esecuzione, comprensione, cura e accoglienza e all’uomo capacità di comando, razionalità, forza, autorità e dominio, legittimando per certi versi anche l’aggressività maschile.
Lo stereotipo della donna debole è decisamente smentito dai racconti presenti in Tracce del nostro cammino, che vedono protagoniste donne – figlie, mogli, mamme, lavoratrici instancabili e imprenditrici provette -, le quali hanno saputo ben governare sia le redini della casa, sia dell’azienda di famiglia. Sopravvive tuttavia la tendenza ad etichettare la donna ‘che porta i pantaloni’ e resiste la logica del ‘dominio’ dell’uomo, mentre la donna o, rassegnata, torna ad interpretare il ruolo di Cenerentola, o, per potere lavorare senza trasgredire lo stereotipo della figura materna, finisce con l’essere preda dello stress, oppure, decide di escludere gli uomini dalla sua vita, facendo gruppo con altre donne.
Analisi del contesto (bisogni)
Il Gargano è un territorio con molti punti di forza, rappresentati dai paesaggi incantevoli e dalle numerose e variegate specie di piante e di animali, ma non privo di ‘ombre’, segnate dalle mentalità di contesto, dalla carenza di risorse umane, strutture e infrastrutture necessarie perché le donne possano dispiegare le proprie potenzialità e realizzarsi come persona che esercita la libertà di espressione, la libertà da i condizionamenti, la libertà per potersi dedicare a un proprio ideale. Sono ancora tante le donne talentuose, determinate, volitive e creative, che finiscono col vivere all’ombra dei maschi, in gran parte dei casi, per motivi legati ad antichi modelli educativi. Ne consegue che le donne non si vedono realizzate, la società non può avvalersi del loro contributo e la storia continua ad essere scritta al maschile.
Le donne del Gargano vivono di fatto i disagi e i conflitti legati a logiche individualiste e campaniliste che ne ostacolano lo sviluppo, alle diseguaglianze radicate sugli stereotipi di genere, che non ammettono destabilizzanti infrazioni e le penalizzano sul piano economico, lavorativo e sociale, oltre che sotto l’aspetto della costruzione del sé e della propria identità, emarginandole in molti casi dalla società ed escludendole dalla ‘cabina di regia’. Donne di fatto discriminate, sfruttate, malpagate, sottoposte al rigido codice patriarcale che ostacola l’affermazione della solidarietà femminile, di cui si avverte l’esigenza. Sono ancora tante le donne che, sebbene quotidianamente maltrattate, continuano a subire per ‘non far parlare la gente’, e molte quelle che, per lo stesso motivo, vivono la vita di coppia da separati in casa, mentre il matrimonio è in crisi, il numero dei figli dei separati e delle famiglie atipiche è in crescita, ponendo all’attenzione il bisogno di nuovi ‘sostegni’ psicologici e sociali. Ci sono inoltre nel contesto del Gargano donne che devono abbattere ancora molti tabù soprattutto nel campo della prevenzione: si muore, purtroppo, anche perché si ha vergogna di farsi visitare e per i lunghi tempi d’attesa. Si rendono perciò necessari i presidi sanitari a livello locale. Ci sono infine donne talentuose che fuggono e cercano ‘fortuna altrove’, contribuendo al depauperamento di risorse umane locali.
Ambito territoriale
L’ambito territoriale di realizzazione dell’idea progettuale riguarda direttamente la “città Gargano” e prospetta di ampliarsi a livello regionale, interregionale e internazionale, dal momento che lo scenario delle’ piazze’ – teatro dell’evento che, come si legge nel cronoprogramma, vede la collaborazione di vari ‘linguaggi” -, durante l’estate è gremito di ‘attori’ sociali, sia locali (residenti e pendolari), sia turisti, che saranno incuriositi da questo libro scritto tutto al femminile.
